Abitare la traccia

Fabio Prestifilippo

Abitare la traccia

Collana Gialla edita da LietoColle e Fondazione pordenonelegge.it

L’attualità pressante, incalzante di Abitare la traccia sta nel gioco tra “ossessione del luogo metafisico” l’Altro, gli Altri (il

Padre, i Padri) e una sorta di teoria della migrazione emotiva, del disconoscimento delle figure in cambio di un riappropriarsi

del sé e del “se…” (solo una volta, nell’intera silloge, l’autore usa la sospensione i “puntini” ma lo fa in una chiusa-chiave

dell’intera opera: (…) ma è ancora un buio, il mio, / senza bambino / o un padre che da casa / lo ami, lo chiami…

Si percepisce, nell’intera silloge, la dedicazione e l’osservanza alle regole evolutive che conducono “dall’animale biologico

all’umanizzazione del soggetto umano”, secondo le più strette tesi lacaniane.

Osservazione che bene si percepisce in Prestifilippo anche nell’uso del linguaggio.

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