Itinerari con l'autore

Viaggi digitali #15: Michelstaedter

17 giugno 2021

Ripartono i Viaggi d’Autore di Fondazione Pordenonelegge, escursioni nel tempo e nello spazio alla scoperta di luoghi e protagonisti, affidate alla guida degli scrittori: un format avviato da molte stagioni con viaggi ed esperienze tangibili ed emozionanti, nei mesi pandemici riconvertito in piccole ma intense full immersion digitali, per rinnovare il piacere del viaggio e appuntare le mete future.

“Friuli Venezia Giulia, terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati” titola appunto il progetto promosso da Fondazione Pordenonelegge insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura e a PromoTurismoFVG: un mosaico di itinerari legati al territorio regionale, che diventerà a breve anche una pubblicazione, concepita come strumento utile alla valorizzazione culturale e turistica del Friuli Venezia Giulia. Intanto sabato 19 giugno, dalle 10 su Facebook e Youtube di pordenonelegge - e successivamente sui canali di PromoTurismoFVG, si riparte con “Gli anni inquieti nella città luminosa. Carlo Michelstaedter e la Gorizia d’inizio secolo”, la nuova escursione digitale affidata alla guida dello scrittore e poeta Antonio Riccardi, Direttore editoriale di Rai Libri e delle case editrici SEM e Aboca. Sarà lui il “cicerone” a Gorizia – insieme a Nova Goriza prossima Capitale Europea della Cultura nel 2025 - del viaggio sulle tracce di Carlo Michelstaedter, il celebratissimo poeta e filosofo della Gorizia dell’inizio del secolo scorso, morto suicida a soli 23 anni.

In arrivo, a breve, molte altre escursioni online che saranno condotte, fra gli altri, dal germanista e accademico Luigi Reitani – per ritrovare Rainer Maria Rilke a Duino e dintorni – dagli scrittori Susanna Tamaro, Nicoletta Costa e Andrea Maggi, dai poeti Alessandro Fo e Alberto Bertoni e dal giornalista Paolo Medeossi. Tutti gli itinerari si possono ritrovare tutti sul canale Youtube di pordenonelegge e sul sito di turismofvg.it.

L’anima di Carlo Michelstaedter era già «nel primo giovanil tumulto» quando si iscrisse al corso di Lettere dell'Istituto di Studi Superiori a Firenze, città nella quale visse per quasi quattro anni e dove conobbe Gaetani Chivacci, futuro curatore delle sue Opere. Continuava intanto a ritrarre, fra tratto espressionistico e schizzo caricaturale, la varia umanità in cui s'imbatteva e a scrivere, in modo quasi ossessivo, dalle lettere ai familiari alle recensioni di drammi teatrali.
Nel 1909 il fratello Gino Michelstaedter, emigrato a New York, morì per suicidio. Due anni prima si era suicidata una donna amata da Carlo Michelstaedter, Nadia Baraden. L’attività letteraria proseguiva intanto febbrile, con la Persuasione, le Poesie e i dialoghi, in un isolamento quasi totale: il 17 ottobre 1910, dopo un diverbio con la madre, Michestaedter impugnò la pistola lasciatagli dall’amico Enrico Mreule e si tolse la vita. Sul frontespizio della tesi di laurea mai discussa aggiunse in greco apesbésthen, «io mi spensi». È sepolto nel cimitero ebraico di Valdirose, oggi nel comune sloveno di Nova Gorica, a poche centinaia di metri dal confine con l'Italia.

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