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I nuovi "esordi" poetici 2021

28 giugno 2021

Sono Eleonora Cattafi, Diletta dAngelo e Leonardo De Santis i tre Esordi” del 2021: tre autori selezionati nel rush finale dello scouting poetico ideato da Fondazione Pordenonelegge per promuovere “la prima volta” di autori che non hanno mai pubblicato un proprio libro di poesie.
Lo annuncia il Comitato di lettura 2021 di “Esordi”, guidata dal curatore del progetto, il poeta e insegnante friulano Roberto Cescon, composto anche dai poeti Azzurra DAgostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi, Franca Mancinelli. “Esordi”, osservatorio in divenire sulla lingua del nostro tempo, è stato concepito senza limiti di età per i candidati esordienti e con lo sguardo puntato sul talento, la forza e l’incisività del “fare poesia”. Un’iniziativa che integra il lavoro del Premio Pordenonelegge Poesia e la collana “Gialla", individuando nuove voci che raccontano il presente, in una selezione “transgenerazionale”.

L’ebook di Esordi sarà presentat
o nellambito di pordenonelegge 2021 (15-19 settembre 2021), alla presenza degli autori: includerà le tre raccolte di poesie, ciascuna accompagnata da un’introduzione e da alcune note di lettura di poeti e critici. «Le tre voci inedite sorprendono e meritano credito – spiega il curatore di Esordi, Roberto Cescon - perché esordire rivela la fiducia che l’esistere sia un atto in qualche modo rivoluzionario, anche quando si tratti di un singolo chicco che spinge nel buio della terra. Storie e lingue diverse attraversano le trentanove sillogi giunte quest’anno dal Friuli, dalla Lombardia, da Berlino, da Sarzana e da altre parti del nostro Paese, di poeti di ogni età. Sono studenti di Lettere, insegnanti, attrici, c’è chi ha a che fare con la scrittura per lavoro e chi si è distinto in premi di poesia per inediti».

Eleonora Cattafi (Biella, 1994) è laureata in Lettere Antiche presso l’Università di Pisa e frequenta attualmente il dottorato in Linguistica presso l’Università di Gand (Belgio), dove ha già preso parte a due progetti di ricerca europei. “Voragini e Vertigini” attraversa due territori: le voragini sono quelle dell’esperienza, dove l’io affonda e rischia di cadere a ogni passo; le vertigini sono quelle della mente, l’aspirazione a un ideale in cui si scorge la possibilità di riannodare i fili che presto diventa tensione a un astratto in cui smarrirsi. Regioni del terrore e dell’espansione di sé, entrambe si esprimono nella dimensione verticale che è la cifra propria dell’essere umano, e acquistano forma in un preciso modo di percorrere sul ciglio anche la lingua poetica.

Diletta d’Angelo (Pescara, 1997) è laureata in Lettere moderne. È stata segretaria e collaboratrice del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna sotto la direzione di Riccardo Frolloni. Attualmente vive e studia a Bologna. La sua silloge, “Anamnesi”, è solcata dal tema dell’anamnesi medica personale e familiare, tramite tre fasi di osservazione: la ricerca diagnostica, sempre più in profondità, partendo dal sistema dell’auscultazione, passando all’esame strumentale per incisione e arrivando alla percezione delle diverse anatomie implicate nella frantumazione e nella costruzione di un soggetto anestetizzato e sopraffatto.

Leonardo De Santis
(Chieti, 1990) è laureato in Lettere moderne e attualmente studia a Bologna. Dal 2015, insieme al compositore Riccardo Perugini, si dedica alla creazione di testi per musica e libretti d’opera. “Il robot giardiniere” è il titolo della sua silloge e rappresenta un’ultima forma di (in)coscienza che vaga per l’enorme giardino terrestre. Distrattamente innaffia un letto di fiori, accudisce un animale ferito. Si cura degli inermi perché è necessario, senza pensarci. I suoi dintorni sono una parte di lui. Nel frattempo, un ragazzo seduto a giocare lontano, altrettanto distratto, lo sta immaginando.

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