LA TRACCIA DELLE VENE

Clery Celeste

LA TRACCIA DELLE VENE

Collana Gialla edita da LietoColle e Fondazione pordenonelegge.it

Quale oroscopo lasciamo scritto quando ce ne andiamo
dall'ambulatorio e la grafia della nostra vita resta incisa disegno, traccia,
ombra diun corpo, delle sue paure e dei suoi sogni, sui referti
diagnostici? Quale diario del tempo registra il foglio traslucido, la foto
non del corpo, ma degli organi, dove il corpo è quel dentro,
quell'organismo siamo noi, ma dove? Clery Celeste è radiologa, e nella
sua poesia si ripete la scena dell'interpretazione di quel disegno di
ombre che è sempre la nostra presenza a noi stessi. La traccia delle vene
è un titolo che mostra quanto l'evidenza della vita che noi crediamo di
saper leggere sia scritta in una relazione non dominabile, dove tra l'io è
il corpo si apre una dimensione tanto più oggettiva quanto più
inafferrabile. Con voce ferma, pacata, incisiva, Clery Celeste ci porta
dove davvero è comune la vita, in tutti i sensi della parola, dove siamo
più simili, dove possediamo le stesse cose. Ci porta dentro la pietà
senza mai essere pietosa. Ci porta dentro l'affetto senza mai essere
affettata. Cosi, per noi che trasformiamo in simbolo la nostra stessa
carne, il dolore prende corpo, e il lutto è un'amputazione, e solo col
tempo Torna poi a crescere la separata/ distanza del corpo, l'arto lo
sento/ con i prolungamenti delle vene/ che puntano dritto alla superficie.

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