Da domenica 27 dicembre alle 18, Pino Roveredo ci parla dal cuore della città: da un lato le “rive” di Trieste e i suoi moli, che sembrano lambire il golfo del Nord Adriatico, dall’altro il Porto e le sue gru, i container, il carico e scarico di navi che incessantemente si fanno ponte fra gli altrove del mondo. Cliccando qui ecco il video racconto de “Il vecchio e il mare” è insieme consiglio di lettura e invito alla riflessione per condividere emozioni e ricordi: nel caso di Pino Roveredo la memoria di suo padre, che gli parlava spesso della terra e del mare, “cibo per la memoria”. A Trieste lo scrittore è nato e cresciuto, a Trieste ha eletto il suo baricentro e proprio in riva al mare ci consegnerà alcuni passaggi chiave del libro di Ernest Hemingway: per ricordarci che «è stupido non sperare», anche quando sembra più complicato abbandonarci all’ottimismo dei tempi che verranno.
Coordinato da Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge, e da Vanna Coslovich, responsabile ufficio comunicazione dell’Autorità Portuale, il progetto “Ti porto un libro” ci accompagnerà fino a domenica 3 gennaio, come un augurio per il 2021 che si schiude carico di speranze, quando si ripartirà con il video racconto di Paolo Rumiz dedicato a “Moby Dick” di Herman Melville, online dalle 18 sui canali social di pordenonelegge e del Porto di Trieste.
Pino Roveredo è nato a Trieste nel 1954. Ha scritto racconti, romanzi, testi teatrali. Si è sempre occupato di "ultimi", dai reclusi per decenni negli ospedali psichiatrici ai tossicodipendenti; è garante dei detenuti del Friuli Venezia Giulia. Esordiva nel 1996 con Capriole in salita e ha vinto il premio Campiello nel 2005 con Mandami a dire. Per Bompiani ha pubblicato nel 2019 Ci vorrebbe un sassofono e in precedenza Caracreatura, Attenti alle rose, La melodia del corvo, Mio padre votava Berlinguer, Ballando con Cecilia, Mastica e sputa e Tira la bomba.