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Premio Hemingway Lignano Sabbiadoro: ecco i vincitori

11 giugno 2025

La scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett per la Letteratura, la giornalista Cecilia Sala nella sezione Testimone del nostro tempo, lo scienziato Premio Nobel Venki Ramakrishnan nella categoria Avventura del pensiero, la scrittrice Felicia Kingsley nella sezione Lignano per il Futuro 2025 e Cesare Gerolimetto  per la Fotografia/Fotolibro sono i vincitori della 41^ edizione del Premio Hemingway, ideato e promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it.

Cinque vincitori, e un cartellone di grandi incontri di scena a Lignano Sabbiadoro da giovedì 26 a sabato 28 giugno: si rinnova così l’appuntamento con il Premio Hemingway, 41 anni dopo la sua istituzione nel ricordo della storica visita di Ernest Hemingway a Lignano, nell’aprile 1954, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura. Le categorie del Premio Hemingway sono ideate per restituire, approfondire e celebrare la poliedrica personalità di Ernest Hemingway, la sua capacità di leggere il proprio tempo e raccontarlo, con uno sguardo sempre attento alle pieghe più profonde dell’animo umano.  La 41^ edizione si articolerà in cinque dialoghi, cinque eventi pubblici che scandiranno il conto alla rovescia verso la serata di premiazione, come sempre il momento culminante del Premio Hemingway, in programma sabato 28 giugno alle 20.30 al Cinecity di Lignano Sabbiadoro. La partecipazione agli incontri è libera, con possibilità di prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili, a partire da oggi 11 giugno sul sito www.premiohemingway.it

I vincitori sono stati annunciati oggi, mercoledì 11 giugno. La Giuria del Premio Hemingway, presieduta da Alberto Garlini, è composta da Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge, lo storico della fotografia Italo Zannier e il Vicepresidente e Assessore alla Cultura e Sport della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Mario Anzil su delega del Presidente Massimiliano Fedriga.

«Il Premio Hemingway, oggi alla 41° edizione, – sottolinea il Vicepresidente e Assessore alla Cultura e Sport della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Mario Anzil – rappresenta un appuntamento culturale di altissimo profilo, testimoniato anche dal Presidente e dai componenti della Giuria, che ogni anno valorizza il legame che Lignano e tutta la nostra regione hanno con una delle figure più emblematiche della letteratura del Novecento. Come Regione, siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa, che arricchisce l’offerta culturale del Friuli Venezia Giulia e rafforza la nostra vocazione internazionale e di promotori di una cultura di frontiera. La collaborazione tra il Comune di Lignano e la Fondazione Pordenonelegge è segno di un impegno condiviso per promuovere eventi di qualità, capaci di coinvolgere un pubblico sempre più ampio e appassionato».

«Il premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro – afferma il Sindaco di Lignano Sabbiadoro Laura Giorgi –rappresenta un evento di grande valore, che celebra la letteratura e la creatività in un contesto suggestivo e accogliente. Ma ormai è anche considerato un appuntamento imperdibile nel panorama culturale italiano, capace di coniugare la particolarità del contesto con l’importanza dell’evento, attirando un pubblico di autori, lettori e appassionati. L’atmosfera che circonda questo evento che continua a crescere nel tempo, favorisce lo scambio di idee, la scoperta di nuovi talenti e la valorizzazione di opere di grande qualità. La presenza di ospiti illustri e la partecipazione di giovani scrittori emergenti rendono il Premio Hemingway un punto di incontro tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro della letteratura.

È davvero un’occasione speciale per celebrare il potere delle parole e l’arte dello scrivere, in omaggio a uno scrittore come Ernest Hemingway e al binomio indissolubile nato con la città».

«Il premio Hemingway – spiega il consigliere con delega alla Cultura del Comune di Lignano Sabbiadoro Donatella Pasquin – si distingue per la capacità di mettere in luce figure e opere che attraverso diversi linguaggi, contribuiscono a raccontare il nostro tempo a interrogarlo e a interpretarlo. Le categorie di premiazione, pensate per riflettere alcune delle qualità distintive della personalità umana e artistica di Hemingway, rappresentano una chiave di letteratura preziosa. Strumenti come la letteratura, la fotografia, il giornalismo, la ricerca permettono di approfondire la comprensione del mondo e di ascoltare le voci di chi, con dedizione e sguardo critico, ne interroga le complessità».

“Il Premio Hemingway – dichiara il presidente di Giuria Alberto Garlini – è un modo per raccontare il presente con profondità e con una polifonia di voci che ci restituisce il mondo nella sua complessità, e Lignano sarà, come sempre, la cornice perfetta per alternare i discorsi più leggeri e il piacere di stare insieme, al tentativo di accrescere la consapevolezza dei tempi in cui viviamo. Un premio che trattiene ancora l’impronta potente del grande scrittore al quale è dedicato».

Il Premio Hemingway 2025 per la Letteratura va alla scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett «per aver saputo trasformare il genere poliziesco in uno strumento di esplorazione sociale e psicologica, capace di interrogare con lucidità e ironia le contraddizioni del nostro tempo». Attraverso la voce della sua indimenticabile protagonista Petra Delicado, l’autrice ci ha regalato una detective non convenzionale, donna concreta e appassionata, che affronta il crimine ma anche i nodi del potere, della giustizia e delle relazioni umane. «Nei romanzi di Giménez-Bartlett – spiegano le motivazioni – il mistero non è mai solo un enigma da risolvere, ma un’occasione per mettere in scena la complessità dell’animo umano e i mutamenti di una società in perenne trasformazione. Con uno stile limpido, incisivo e profondamente umano, Giménez-Bartlett ha elevato il giallo al rango di grande letteratura contemporanea, facendone un luogo privilegiato per riflettere sul nostro modo di vivere, amare, sbagliare. E tutto questo con un grande divertimento per i lettori. Sabato 28 giugno, alle 11 al Centro Congressi Kursaal, Alicia Giménez-Bartlett si racconterà nell’incontro La donna che fugge, in dialogo con lo scrittore Gian Mario Villalta.

E va a Cecilia Sala il Premio Hemingway nella sezione Testimone del nostro tempo «per la sua straordinaria capacità di raccontare il mondo con uno sguardo lucido, empatico e coraggioso, dando voce alle storie che spesso restano ai margini dell'informazione tradizionale. Attraverso i suoi reportage da zone di conflitto come l'Ucraina, l'Afghanistan e l'Iran, Sala ha saputo illuminare le contraddizioni del nostro tempo, portando alla luce le vite di chi resiste, lotta e spera in contesti di estrema difficoltà. Con il suo podcast Stories e i suoi libri, ha creato un ponte tra le notizie internazionali e il pubblico più giovane, rendendo accessibili e coinvolgenti temi complessi e spesso trascurati. La sua recente detenzione in Iran, avvenuta mentre svolgeva il suo lavoro di giornalista con professionalità e dedizione, testimonia il rischio e l'impegno che caratterizzano la sua attività. Cecilia Sala incarna una nuova generazione di giornalisti che, con passione e integrità, si fanno portavoce delle istanze globali, contribuendo a una comprensione più profonda e umana del nostro tempo».  Sabato 28 giugno, alle 17 al Centro Congressi Kursaal, Cecilia Sala converserà con il Presidente di Giuria Alberto Garlini dei temi di stretta attualità, a partire dalle pagine del suo ultimo saggio L’incendio (Mondadori, 2023).

Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va al Premio Nobel Venki Ramakrishnan «per aver illuminato, con le sue ricerche fondamentali sulla struttura del ribosoma, una delle più profonde e affascinanti dinamiche della vita: il modo in cui l’informazione genetica si trasforma in materia vivente». Contribuendo in modo decisivo alla comprensione dei meccanismi che rendono possibile la sintesi proteica, Ramakrishnan ha ottenuto nel 2009 il Premio Nobel per la Chimica, coronando un percorso di studio in cui la precisione sperimentale si intreccia con la capacità di visione. Ma non solo. «Negli ultimi anni – sottolineano le motivazioni - Ramakrishnan ha affrontato con rigore, chiarezza e profonda umanità il tema della morte. Esaminando gli sforzi scientifici per prolungare la durata della vita, si è chiesto se la morte serve a uno scopo biologico necessario. E quali sono i costi sociali ed etici del tentativo di vivere per sempre. La sua voce, insieme autorevole e vicina, ci aiuta a comprendere che accettare i limiti dell’esistenza serve ad abitarla con maggiore consapevolezza e dignità». Venerdì 27 giugno, alle 18.30 al Centro Congressi Kursaal, Venki Ramakrishnan presenterà in anteprima nazionale, in dialogo con il Presidente di Giuria del Premio Alberto Garlini, il nuovo saggio Perché moriamo. La nuova scienza dell’invecchiamento e la ricerca dell’immortalità, in uscita per Adelphi dopodomani, venerdì 13 giugno.

Il Premio Speciale Hemingway Lignano per il futuro 2025 va alla scrittrice Felicia Kingsley «per la straordinaria capacità di raccontare l’amore, l’indipendenza e le sfide del presente con una voce fresca, ironica e profondamente vicina alle nuove generazioni. Attraverso i suoi romanzi, amatissimi da un pubblico vastissimo, Kingsley ha saputo rinnovare il romanzo rosa, trasformandolo in un linguaggio attuale e inclusivo, capace di parlare con leggerezza di temi importanti: l’identità, l’autodeterminazione, le relazioni affettive e il ruolo delle donne nella società contemporanea. Con uno stile brillante e una presenza attiva e autentica sui social, Kingsley ha creato un dialogo continuo con i suoi lettori e lettrici, rendendo la narrativa popolare un vero spazio di condivisione, confronto e crescita. I suoi personaggi, forti, imperfetti e profondamente umani, ci ricordano che sognare non è mai un gesto ingenuo, ma un atto necessario per immaginare il futuro».  Venerdì 27 giugno, alle  21 al Centro Congressi Kursaal, Felicia Kingsley incontrerà il pubblico del Premio Hemingway dialogando del suo ultimo libro, L'amante perduta di Shakespeare (Newton Compton) con la giornalista Fabiana Dallavalle.

Al fotografo Cesare Gerolimetto va il Premio Hemingway Fotografia / Fotolibro 2025 - l’unico in Italia dedicato in modo specifico a questo fondamentale linguaggio del nostro tempo - conferito per la pubblicazione La nave Amerigo Vespucci (Antiga edizioni). «Un libro esile, ma imponente nel formato, un racconto per immagini che sottolinea come l’immagine “senza parole” sia fondamentale nel sociale, così come nella tecnologia e nell’arte. Le fotografie pubblicate in questo libro sono una sintesi emblematica che narra la vita a bordo dello storico veliero. Due periodi di navigazione, verso Nord e verso Sud, sotto lo sguardo attento e sensibile di un eccezionale esploratore visivo». L’autore, che aveva ricevuto negli anni ‘70 il Guinness World per il “giro del mondo fotografico in camion”, incontrerà il pubblico del Premio Hemingway giovedì 26 giugno, alle 21 al Centro Congressi Kursaal, conversando con il componente di Giuria e storico della fotografia Italo Zannier.

Un evento in anteprima aprirà quest’anno gli Incontri del Premio Hemingway 2025: mercoledì 25 giugno, alle 20.45 al Cinecity, protagonista sarà uno degli interpreti più noti della scena italiana, l’attore Sebastiano Somma, impegnato nella lettura scenica de Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway. Ad affiancare Sebastiano Somma, che cura anche la regia, in scena saranno l’attore Francesco Gojak e il flautista Roberto Fabbriciani. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway ci ha consegnato un capolavoro nel quale ha riletto i temi portanti della sua ispirazione, inserendoli nella cornice simbolica di un'epica individuale, impreziosita dall’eco dei grandi modelli letterari, come Moby Dick, che hanno reso celebre la letteratura nordamericana. Così il vecchio Santiago sfida le forze incontenibili della natura nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, e poi nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che, un pezzo alla volta, gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della riuscita nell'impresa.

PREMIO HEMINGWAY, I VINCITORI 2025

Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana "La memoria" e poi riuniti nella collana "Galleria". Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno(2008, 2011), Dove nessuno ti troverà(2011, 2014), Exit(2012, 2019) eUomini nudi(2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival. Il suo ultimo libro è Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado (Sellerio 2025). 

Cecilia Sala è giornalista di Chora News e inviata di guerra. Autrice e voce del podcast quotidiano Stories, scrive per «Il Foglio». Ha seguito sul campo le crisi e i conflitti in Iran, Afghanistan, Ucraina, Venezuela, Sud Sudan, Israele e nei Territori palestinesi; i suoi reportage sono stati pubblicati da «L’Espresso», «Vanity Fair» e «Wired». Sul fronte televisivo, nel 2024 ha tenuto una rubrica di esteri nel programma di Massimo Gramellini In altre parole e dal 2025 è spesso ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Per la sua attività giornalistica ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Penna d’Oro Giovani Talenti. Con Mondadori ha pubblicato L’incendio (2023) e, insieme a Chiara Lalli, Polvere(2021), tratto dall’omonimo podcast.

Venki Ramakrishnan è nato ed è cresciuto in India, dove ha conseguito una laurea in fisica. All’età di 19 anni si è trasferito negli Stati Uniti per intraprendere un dottorato in fisica, ma i suoi interessi si sono presto rivolti alla biologia. Ha trascorso quasi tre decenni negli USA prima di trasferirsi in Inghilterra nel 1999 per lavorare presso il Laboratorio di biologia molecolare MRC di Cambridge, dove attualmente è a capo di un gruppo di ricerca. Gran parte del suo lavoro si è concentrato su problemi centrali della biologia molecolare, tra cui la comprensione di come le informazioni genetiche contenute nel nostro DNA vengano “lette” per produrre le proteine che codificano. Per questo lavoro, ha condiviso il Premio Nobel per la Chimica nel 2009. Dal 2015 al 2020, Ramakrishnan è stato presidente della Royal Society, una delle più antiche organizzazioni scientifiche del mondo. Ramakrishnan è autore di due libri. Il primo, La Macchina del Gene (2018), è un avvincente memoir sulla scoperta della struttura del ribosoma, mentre il secondo, Perché Moriamo. La nuova scienza dell’invecchiamento e la ricerca dell’immortalità, tratta della biologia dell’invecchiamento e della morte.

Felicia Kingsley è nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Con la Newton Compton ha pubblicato Matrimonio di convenienza; Stronze si nasce; Una Cenerentola a Manhattan; Due cuori in affitto; La verità è che non ti odio abbastanza; Prima regola: non innamorarsi; Bugiarde si diventa; Non è un paese per single, che diventerà presto un film; Ti aspetto a Central Park; Una ragazza d'altri tempi, Una conquista fuori menù e L’amante perduta di Shakespeare; i romanzi brevi Il mio regalo inaspettato e Appuntamento in terrazzo e le novelle Innamorati pazzi e Lo Spezzacuori. Ha inoltre ideato il diario di lettura Booklover e il journal sulle disavventure amorose Ex Files. Autrice dell'anno ai TikTok Book Awards, i suoi romanzi sono pubblicati in venti Paesi. Per saperne di più: www.feliciakingsley.com.

Cesare Gerolimetto, nato a Tezze sul Brenta nel 1939, è stato prima viaggiatore e poi fotografo. Dopo lunghi raid in Africa e Asia senza macchina fotografica, nel 1976 comprende l'importanza di documentare visivamente i suoi viaggi, iniziando con il giro del mondo in camion (184.000 km in due anni e mezzo), riconosciuto dal Guinness dei primati. Dal 1984 si dedica esclusivamente alla fotografia, collaborando con importanti riviste nazionali e internazionali e pubblicando numerosi volumi, tra cui New York, Israele, Veneto Celeste e Venezia Inaspettata. Ha esposto in città come Salisburgo, Innsbruck, Bassano del Grappa e partecipato a mostre e proiezioni in tutta Europa. Il suo nome figura in volumi e riviste di rilievo. Ha ricevuto il Premio Cultura di Bassano del Grappa, partecipando anche alla Biennale di Venezia 2012 e all'Expo di Milano 2015.

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