La Nona di Beethoven per la chiusura di pordenonelegge 2025

Note prestigiose a suggello dell’evento numero 400 della 26^ edizione di pordenonelegge: quelle della Nona Sinfonia di Beethoven, in cui è racchiuso l’Inno alla gioia, che l’Europa ha adottato come proprio inno ufficiale. Il gran finale del festival si è celebrato nella serata di ieri – domenica 21 settembre – nel cuore di Pordenone, il centralissimo Teatro Verdi, ma non solo: perché l’evento, sold out all’interno, si è esteso all’agorà di piazza XX Settembre, dove sono state disposte sedute per centinaia di persone, che hanno gustato l’evento proiettato in presa diretta sulla facciata del teatro. Inclusività, condivisione, festa comune: ancora una volta le parole chiave di pordenonelegge che si è congedato con il "Concerto per l'Europa. Omaggio a Go!2025", segnando uno storico passaggio di testimone fra la Capitale Europea della Cultura Nova Gorica – Gorizia e l’attesa Capitale Italiana della Cultura, in arrivo nel 2027 a Pordenone. Sul palcoscenico le due Orchestre e i due Cori del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e dello Slovensko Narodno Gledališce di Maribor, diretti dal maestro Pinchas Steinberg.
E prima della musica i saluti: quello del presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti, innanzitutto, che ha ricordato «il saldo filo rosso dedicato all’Europa in questa edizione del festival, il successo della nuova Arena Europa e le cinque giornate straordinarie che hanno donato emozioni e felicità, la magia di sentirsi uniti nel segno della lettura e della cultura, indipendentemente da quello che pensiamo. Cominceremo da domani a lavorare per il 2026», ha dichiarato Agrusti. Con lui sul palcoscenico due primi cittadini: quello di Pordenone, naturalmente, Alessandro Basso: che ha parlato di «gaudens portus Naonis», una città che per cinque giorni ha vissuto immersa nella gioia dei libri, e dove il passaggio di consegna fra Capitali della Cultura avviene in una «serata di esplosione del genio musicale». Dal sindaco del capoluogo isontino Rodolfo Ziberna il «grandissimo abbraccio di Gorizia, grazie alla musica che annulla le differenze linguistiche. Ricordando che la cultura è uno strumento straordinario per suggellare l’amicizia, e Gorizia sarà sempre al vostro fianco». Il vicegovernatore con delega alla Cultura della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Mario Anzil ha sottolineato che «il concerto ha chiuso un'edizione ancora una volta straordinaria di pordenonelegge e ha interpretato perfettamente la nostra visione culturale per il futuro, incentrata sul tema della frontiera e del superamento dei confini. La musica ha questa magia: permette di attraversare più volte il confine portando alla mente i ricordi del passato e attraversando i confini delle sfide del futuro». Di una «edizione da record, in termini di presenze, qualità, eccellenza» ha parlato sul palcoscenico il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, annotando che «la provincia ha raccontato una città vibrante e colorata, e lo ha fatto sempre in un clima di rispetto, attenzione e amicizia». A salutare il pubblico sul palcoscenico anche la direttrice della Fondazione Pordenonelegge.it Michela Zin, che ha condotto il panel di commiato dal festival, affiancata dai curatori di pordenonelegge Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Poi ha parlato la musica, schiudendo fra gli applausi il crescendo finale di pordenonelegge numero 26.
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