La Fondazione
Poesia

martedìpoesia

30 gennaio 2023

pordenelegge tuttolanno” è il filo rosso delle iniziative che, per tutto il 2023, Fondazione Pordenonelegge.it proporrà attraverso un intenso cartellone di incontri, dialoghi, approfondimenti letterari e occasioni di confronto con la parola, i libri, gli autori.  Allestito attraverso l’impegno di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Roberto Cescon (che da sempre affianca la Fondazione per la sezione poesia) e Alessandro Canzian (della casa Editrice Samuele Editore, partner anche per le pubblicazioni Gialla e Gialla Oro edite in coproduzione con la Fondazione), il programma troverà ospitalità a Palazzo Badini, sede operativa della Fondazione Pordenonelegge. Si parte, il 7 febbraio, con Martedìpoesia, otto incontri tematici per mettere in relazione al lavoro poetico le grandi questioni che attraversano il presente, programmati il primo martedì di ogni mese. Ogni appuntamento sarà scandito da tre momenti, per comporre un’unità di intenti e cercare di toccare il vissuto di ciascuno, ascoltando varie voci ed esperienze. Un dialogo fra due poeti darà il via all’incontro, si proseguirà con un intervento su un poeta del Novecento, infine tre poeti leggeranno i loro versi. Sul sito pordenoneleggepoesia.it si potranno proporre propri testi poetici, da leggere durante gli incontri.

Martedì 7 febbraio tema di riferimento sarà Percepire, un argomento di cui dialogheranno i poeti Francesco Tomada e Giovanni Turra: il primo, goriziano, è organizzatore di molte manifestazioni legate alla poesia e ha pubblicato testi e raccolte, così come Giovanni Turra, classe 1973, co-curatore della collana poetica A27. Cosa significa vedere? Con cosa percepiamo? La coscienza è l’esperienza del mondo, è «sentirsi vivi» a partire dal vissuto senso-motorio. Percepire è il modo in cui il nostro corpo agisce nello spazio: questo il punto focale della conversazione che aprirà Martedìpoesia.

Seguirà un focus sul recente progetto di traduzione in friulano delle “Ballate” di Francois Villon, pubblicate dalla casa editrice La Vita Felice con traduzione in italiano di Giorgio Bolla e prefazione di Marco Marangoni. Ne parlerà Giacomo Vit che ha curato la traduzione in lingua friulana. François Villon si impone come il primo grande poeta dell’alterità, tema dalla fortuna enorme nella letteratura francese. Personalità tra le più sfuggenti, ambigue, enigmatiche e, proprio per questo, affascinanti dell’intera storia della letteratura, François Villon nasceva a Parigi nel 1431. La poesia di Villon si caratterizza per una fortissima componente autobiografica, una poesia fortemente alternativa che rimanda, per la sua ispirazione, alla tradizione di Cecco Angiolieri.

A suggello del primo incontro i riflettori si sposteranno su tre poeti - Francesco Indrigo, Lino Roncali e Paolo Venti – che leggeranno le loro poesie. I successivi incontri di Martedìpoesia prenderanno via via in esame temi come lo spazio, il tempo, la natura, la lingua, il vivente.

Tutti gli incontri sono a entrata libera, fino a esaurimento posti. È suggerita la prenotazione iscrivendosi attraverso il sito pordenonelegge.it (cliccando alla voce Accedi). Info: Tel. 0434.1573100 mail [email protected].

 

7 febbraio 2023, Sala Ellero, ore 18.00

Percepire

- Percepire − Dialogo tra Francesco Tomada e Giovanni Turra.

- Ballate di Francois Villon − interventi di Giorgio Bolla e Giacomo Vit.

- Letture di Francesco Indrigo, Lino Roncali e Paolo Venti.

 

 

Biografie autori

Giorgio Bolla, nasce nel 1957 nella città che ha dato il nome al Mar Adriatico.è quindi Veneto. A pubblicato numerose raccolte personali e conseguito premi di poesia nazionale ed internazionale: in particolare nel 2011, a Larissa (Grecia), ha conseguito il Gran Premio di Poesia Mediterranea. Ha pubblicato un saggio filosofico The Metaphor (ebook, Mnamon). Nel 2020 con Gradiva Publications (New York) ha pubblicato Among Water, Angels and Wind. Con La Vita Felice ha pubblicato Storie di acqua, di Angeli e di vento (2013), Preghiera oltre se stesso (2016), Corrispondenze da un mondo incerto (2018, con Valentina Meloni). Nel dicembre 2022, sempre con La Vita Felice, ha pubblicato Ballate scelte, libro di traduzione di 10 ballate di Villon (Bolla in italiano e Vit in friulano).

Francesco Indrigo è nato a San Michele al Tagliamento (ve), nel Friuli storico. Attualmente risiede a San Vito al Tagliamento (Pn). Ha pubblicato in riviste, antologie, albi e quaderni sparsi. Nel 2001 la raccolta Matetâs, prefazione di Gian Mario Villalta (Nuova Dimensione). Nel 2005 Foraman, prefazione di Gianfranco Scialino (Campanotto ed.), nel 2008 Foucs, prefazione di Gianfranco Scialino (New Printed). Nel 2009 Revocs di tiara, prefazione di Mario Turello (Kappa vu). Nel 2013 La bancia da li’ peraulis piardudis, prefazione di Rienzo Pellegrini (Kappa vu). È vincitore di premi di poesia nazionali ed internazionali. Fa parte del gruppo di poesia/laboratorio “Majakovskij”. Forsi il vint - Forse il vento (Arcipelago Itaca, 2021) è il suo libro di poesia più recente.

Francesco Tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia.  Ha pubblicato le raccolte L’infanzia vista da qui (Sottomondo, 2005), A ogni cosa il suo nome (Le Voci della Luna, 2008), “Portarsi avanti con gli addii” (Raffaelli, 2014), Non si può imporre il colore ad una rosa (Carteggi Letterari, 2016), Affrontare la gioia da soli (Pordenonnelegge/Samuele, 2021). Per la collana “Autoriale” (Dot.Com Press) è stata edita nel 2016 una sua antologia ragionata. Ha curato un volume sulla produzione letteraria della Provincia di Gorizia dal 1861 ad oggi; è coinvolto in diverse iniziative di divulgazione della cultura ed è redattore del sito web “Perigeion” e della rivista “Smerilliana”. I suoi testi sono stati tradotti in una quindicina di lingue straniere. Una selezione dal titolo “Questo è il mio tempo” è stata edita dalla casa editrice Scalino di Sofia. Nel 2022 è stato pubblicato Il figlio della lupa (Bottega Errante Edizioni), un romanzo scritto a quattro mani assieme a Anton Špacapan Vončina.

Giovanni Turra è nato a Mestre nel 1973. Risiede a Mogliano Veneto. Insegna materie letterarie nei licei. Poeta e saggista, è condirettore della collana «A27 poesia» di Amos Edizioni. Ha pubblicato le raccolte Planimetrie (Book 1998) e Condòmini e figure, in «Poesia contemporanea. Nono quaderno italiano» (Marcos y Marcos 2007).

Paolo Venti, nato a Spilimbergo (Pordenone) il 30 novembre 1963, vive a Travesio. Ha pubblicato una antologia dei poeti friulani della Destra Tagliamento Quatri fues di argjelut nel 1998, alcuni testi scolastici relativi al mondo classico (Il nostro greco quotidiano per Le Monnier, A zonzo per le vie dell'antica Atene e A zonzo per le vie dell'antica Roma per Agenzia Libraria), un volume di racconti, Racconti di mosaico (Arcometa 2007), due volumi di viaggio per Ediciclo dal titolo Pedalando con gli dei, cronaca di un viaggio in bicicletta dal Friuli ad Atene, e La strada per il Don, cronaca di un viaggio sulle tracce della ritirata di Russia. Ha tradotto dal greco in friulano le Opere e i giorni di Esiodo. Con il Circolo Viviano di Travesio ha collaborato alla stesura di due volumi sulla storia del paese. Nel 2017 ha pubblicato La strada che non trovo, raccolta di testi poetici con introduzione di Roberto Pagan, e Sinestesie, commenti poetici a dipinti di Sergio Romano. Suoi racconti sono comparsi di recente in volumi collettivi della casa editrice Morganti. Nel 2022  uscito per Morganti Editori il romanzo Le figlie dell'orsa.

Giacomo Vit è autore di opere in friulano di narrativa e  poesia di cui si ricordano Chi ch’i sin… (Campanotto, 1990); La cianiela, (Marsilio, 2001); La plena (Biblioteca Civica Pordenone, 2002), Sòpis e patùs (Cofine, 2006), Sanmartin (Lietocolle, 2008), Ziklon B- I vui da li’ robis (CFR, 2011), Trin freit (Barca di Babele, 2014). È uscita nel 2018 per Puntoacapo la personale antologia Vous dal grumal di aria, che raccoglie quarant’anni di produzione poetica, e alla quale è stato assegnato il premio Biagio Marin. Sempre con lo stesso editore è uscita da poco la silloge A tàchin a trimà lis as. Ha fondato nel 1993 il gruppo di poesia “Majakovskij”, col quale ha dato alle stampe quattro volumi. Con Giuseppe Zoppelli ha curato le antologie della poesia in friulano Fiorita periferia (Campanotto, 2002) e Tiara di cunfìn (Biblioteca civica di Pordenone, 2011).

 

 

 

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