Barbara Grubissa è nata nel 1976 a Trieste, città dove vive e fa la libraia. Ha esordito nel 1997 con il racconto lungo Mosaico d’anime folli. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro di poesie Son stufadiza, Edizioni Kappavu, con cui ha vinto un Premio come finalista al concorso “Città di Fucecchio” ed è arrivata fra i finalisti della sezione poesia del Premio Carver. Nel 2011 è uscito il volume, di cui ha curato edizione e note, C’era una volta la città dei matti di E. Bucaccio, K.Kolja, A. Sermoneta, M.Turco, con interventi di Fabrizio Gifuni e Vittoria Puccini.(Edizioni Alphabeta Verlag).
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Sito web: www.barbaragrubissa.com
CONCLUSIONE
Ci sono storie sbilanciate. La prima parte intensa, quasi eroica. Poi
un’uscita di scena improvvisa e tutto è finito.
Così è stata la vita di mia madre, che ringrazio perché è come se fosse
sempre con me ad accompagnarmi.
Dove sei limite del giusto e dell’ingiusto?
in una zattera ho appoggiato
le nostre confidenze passate
e lontani tremori e battere di denti
e valigie per fuggire pronte sulla soglia
e quel respiro quel respiro
che di notte ci fa fremere
solo la madre sa liberare
nelle nostre grammatiche infantili
Saremo la libertà che ci hanno insegnato.
(da Son stufadiza)