L'Europa in dialogo a pordenonelegge 2025

«Il fatto che un territorio piccolo come il Friuli Venezia Giulia ospiti nel giro di appena tre anni la Capitale europea (Gorizia quest’anno) e la Capitale italiana (Pordenone nel 2027) della Cultura non è affatto un caso, ma il frutto di una nuova consapevolezza della potenzialità di quella definita riduttivamente “provincia” - ha sottolineato, nel corso della presentazione, l’Eurodeputato Alessandro Ciriani, già sindaco di Pordenone - Lo ribadiamo spesso e con orgoglio: la nostra terra con il tempo si è sviluppata sino a diventare un’area economia straordinaria dove economia, cultura, formazione dialogano costantemente, creando quello che noi chiamiamo “Sistema Pordenone”: sistema che promuove la crescita economica ma è sensibile e attento ai fermenti culturali che lo attraversano e lo rendono speciale. Uno dei nostri gioielli di famiglia è proprio Pordenonelegge, che ringrazio per il fatto che in questa 26esima edizione abbia voluto puntare i propri riflettori sull’Europa. Pordenonelegge ha l’impagabile merito di averci insegnato che un libro fortifica le nostre scelte di valore, illumina il percorso che vogliamo intraprendere, legittima le nostre scelte. La comprensione del mondo, da qualsiasi profilo, anche conflittuale, diventa più alta e più semplice se si hanno dei compagni di viaggio (spesso tascabili) che mettono in discussione le nostre convinzioni o ci aiutano a renderle più consapevoli e forti. Si chiama libertà, senza la quale tutto appassisce, ingrigisce, si atrofizza e diventa monotonia, prevaricazione, ideologismo o, peggio, dittatura. Sono orgoglioso che pordenonelegge abbia voluto anticipare i dettagli della nuova edizione proprio a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. E ringrazio la presidente Roberta Metsola per aver dato questa importante possibilità sperando che non si esaurisca in un solo episodio».
Pordenonelegge rinnova annualmente il suo filo rosso con la città di Praga: con la prestigiosa Biblioteca Havel, l’Istituto Italiano di Cultura, il Liceo Ustvani e l’Università Carolina. Un legame altamente simbolico, nel ricordo di Václav Havel, della Charta 77 e della Rivoluzione di Velluto, ma al tempo stesso focalizzato sulla più stretta attualità delle democrazie e istituzioni europee. E sono molteplici le iniziative condotte da pordenonelegge sul piano internazionale nell’ultimo decennio: legate alla Settimana della lingua italiana, con tappe in Romania e in Slovenia, e a breve nuovamente a Praga, nel 2025. Portate avanti in stretta sinergia con gli Istituti Italiani di Cultura, interlocutori di riferimento anche per i progetti dedicati alla poesia: dopo gli incontri di Berlino, Parigi e Madrid, nuove iniziative si apprestano a percorrere i confini di Slovenia e Croazia, Repubblica Ceca e Polonia, risalendo dai Balcani al Baltico.
L’Europa in dialogo a pordenonelegge 2025
A pordenonelegge il dialogo è fatto anche e soprattutto di grandi voci letterarie: e lo scrittore spagnolo Ildefonso Falcones al festival riceverà il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo presentando il suo ultimo libro, In guerra e in amore, ambientato nella Napoli rinascimentale. Mentre un altro protagonista della scena letteraria contemporanea, l’olandese Jan Brokken, attraverso la storia dell’hotel Spaander, racchiusa ne La scoperta dell’Olanda, affonda nella storia dell’arte moderna e sfiora le vicende di artisti come Picasso e Kandisky. Grandi pagine di racconto per i lettori e le lettrici più giovani sono quelle dell’autrice italiana Chiara Carminati e dello scrittore francese Bernard Friot, l’erede di Gianni Rodari: Oggi la parola è meraviglia incrocia i loro testi alla scoperta delle parole, evidenziando la bellezza e la musicalità delle lingue. E il nederlandese Gideon Samson, con Giorni sull’isola, tratteggia l’estate magica di tre adolescenti in Grecia ed è fra i protagonisti di spicco di un “festival nel festival”, pordenonelegge Junior.
“L’Europa in dialogo” significa guardare anche alle periferie, alle prospettive meno rilucenti: lo fa efficacemente il francese Mokhtar Amoudi con il romanzo Le condizioni ideali, Premio Méditerranée opera prima e Premio Goncourt des détenus 2023: un racconto che è anche denuncia del sistema sociale in cui viene intrappolata l’umanità nelle banlieue fatte di condomini tutti uguali, di ragazzi disperati che conoscono solo la via del crimine. E la scrittrice slovena Elvira Mujčić, che durante le guerre jugoslave era una bambina, ripercorrerà, attraverso le pagine de La stagione che non c’era, il destino personale dei protagonisti in filigrana nel destino di un Paese intero, animato dagli stessi sogni e dalla stessa giovanile intraprendenza dei giovani. Dal centro-Europa al Mediterraneo, in anteprima nazionale l’autore croato Robert Perišić porta, come ha autorevolmente sottolineato Jonathan Franzen, un libro “di luminosa intelligenza e scintillante ironia”: La gatta alla fine del mondo ci conduce sull’isola di Lissa, alle origini delle popolazioni adriatiche e poi europee. Altre periferie, nel tempo e nello spazio, sono quelle del grande scrittore irlandese William Wall: ambientato nell’Irlanda del Sud del 1969 L’albero della libertà racconta la storia di due fratelli che vivono in un piccolo villaggio costiero e sarà per la prima volta presentato in Italia, a pordenonelegge.
Anche l’Arena Europa farà il suo esordio a Pordenone: uno spazio dedicato all’Europa lungo il fiume Noncello, il corso d’acqua all’origine della città, Portus Naonis. Sarà un’accogliente tensostruttura posizionata sull’argine e caratterizzata dai colori della bandiera europea, a simboleggiare l’importanza di un’Istituzione che, come il fluire dell’acqua, collega genti e città. Qui si alterneranno, nel corso del festival. E nel conto alla rovescia verso il 2027, anno di Pordenone Capitale nazionale della Cultura, la città si vestirà il prossimo settembre dei colori dell’Europa: l’arredo urbano del centro storico sarà scandito da vessilli e bandiere europee nelle giornate di pordenonelegge. Una scelta che non passerà inosservata, per ricordare il forte legame del festival con l’Istituzione del nostro continente.
A suggello della 26^ edizione, nella serata finale di pordenonelegge domenica 21 settembre alle 20, l’omaggio all’Europa verrà declinato in musica con il concerto Sinfonico corale per doppia Orchestra e doppio Coro: in scena il Teatro Verdi di Trieste e lo Slovensko Narodno Gledališče di Maribor, impegnati nella produzione “Concerto per l’Europa - Omaggio a GO! 2025”, sulle note della Sinfonia n. 9 in Re Minore di Ludwig van Beethoven che include il celeberrimo Inno alla gioia, dal 1985 Inno ufficiale dell’Unione Europea. Sul podio il Maestro Pinchas Steinberg, direttore dell’esecuzione. Le voci saranno quelle del soprano Ana Maria Labin, del mezzosoprano Deniz Uzun, del tenore Antonino Siragusa e del basso Gezim Myshketa. Il concerto siglerà un ideale passaggio di testimone tra GO!25, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, e Pordenone2027, pochi mesi fa designata Capitale italiana della Cultura. Una staffetta nel segno della cultura, in un comprensorio di confine dove la frontiera è vissuta come valore aggiunto e opportunità di scambio e arricchimento delle partnership e relazioni.
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