Erika Crosara è nata a Vicenza, nell’ottobre 1977. Laureata in Conservazione dei beni culturali, attualmente vive a Galleriano di Lestizza (UD). Le sue poesie sono presenti su riviste, blog letterari e nelle antologie Dall’Adige all’Isonzo. Poeti a Nord-Est (2008), Notturni di_versi. Crisi (2010), Salvezza e impegno (2010), Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti Canti X-XXVII (2011). Ius è il suo primo libro di poesia (Anterem Edizioni, Verona 2010; Premio Lorenzo Montano nello stesso anno). Collabora con il fratello Diego Crosara, musicista e compositore (Case, 2012).
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(l’inverno è rotto)
1.
«sono tutti bravi quando aspettano nenie, mirini,
dolci forni delle feste. accorrono col fiore infilzato,
con occhi grandi come pavoni».
2.
«ah dice se il melo almeno cantasse invece di questa
soldataglia glabra che vedo passata sopra e acuta sui
ponti, e che viene nel mondo, nel porco, nel bisogno
del giorno. una mano energumena entra nel piatto,
la malaparata avanza e taglia dopo la corda persino
i confini, coi petali intorno».
3.
«le lodi rimbalzano fra cannule e strisce ventose,
netto e mondato cammina. c’è fresco sotto le instabili
mura, muore ogni discorso davanti al serraglio. oggi
che il campo è nudo e un falco si annuncia nelle cose
minori, nei laghetti, per strada».
cauda.
«perché la polvere arretra, a stento ti dice: non importa
l’inverno è rotto e tu stipi e ti rimetti».
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